C’è stata negli anni un’erosione delle prerogative del Consiglio Regionale privilegiando l’azione dell’esecutivo rispetto a quella delle Assemblee elettive. Questo vale soprattutto per l’attività legislativa.Ma al Consiglio Regionale spetta anche la funzione di controllo sull’operato della Giunta, che avviene attraverso la presentazione di atti di sindacato ispettivo come interrogazioni e interpellanze.
Ebbene su 65 interrogazioni da me presentate nel primo anno di mandato ben 53 risultano ancora senza risposta e suppongo che gli altri Consiglieri interroganti non abbiano avuto maggior fortuna.Buona parte delle mie interrogazioni hanno riguardato l’emergenza COVID-19 e altri argomenti rilevanti per la salute e la sicurezza delle persone (es. le liste di attesa) nella speranza –dimostratasi vana- non solo di ricercare insieme soluzioni, ma anche di dare trasparenza alla gestione della cosa pubblica. E proprio alcune interrogazioni presentate durante i primi mesi della pandemia avrebbero potuto stimolare un dibattito utile per evitare la impreparazione del SSR durante la seconda ondata.
Ricordo infine che le risposte alle interrogazioni sono redatte dagli uffici regionali e dai funzionari che a diverso titolo si occupano di un argomento o di un altro e non dubito circa la solerzia dei suddetti funzionari o sulle loro capacità di fornire risposte tecniche. Ciò detto non posso che attribuire le mancate risposte ad una precisa scelta politica che certo non privilegia né la correttezza istituzionale né la trasparenza verso la collettività.
Mi sono visto costretto, pertanto, a presentare un’interrogazione alla Giunta sul perché non risponde alle interrogazioni: una situazione paradossale che però pone un problema di ruolo del Consiglio Regionale.
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